la nostra comunità parrocchiale dopo tanti anni di catechesi “classica” di tipo sacramentale, dopo tutti i corsi che l’ufficio diocesano ci ha sempre lodevolmente proposto e che il nostro parroco ci ha sempre spinto a seguire, su proposta di Padre Antonio Chimenti, dopo anche il suo “perentorio” invito a seguire una catechesi di impronta catecumenale, ci ha proposto di cominciare una sperimentazione seguendo il cammino proposto dall’ACR che come lo stesso ufficio Catechistico ha assicurato è anch’esso di ispirazione catecumenale secondo il metodo della catechesi esperienziale.
La motivazione era inoltre legata al fatto che l’ACR e quindi l’Azione Cattolica può essere per questo lo sbocco naturale in parrocchia per evitare l’atavico problema dell’abbandono dopo la prima comunione, e così sperare di impiantare un vero e proprio cammino di fede più che un corso di preparazione ai sacramenti.
Così dopo un periodo di formazione fatta con Padre Antonio, insieme agli altri educatori ACR e alla presidente Caterina Palazzolo siamo riusciti a fare la programmazione del nostro itinerario esperienziale. Inizialmente eravamo davvero impaurite di non farcela o che il metodo fosse troppo complesso per noi, ma strada facendo ci siamo entusiasmati e abbiamo visto come anche i bambini sono molto più reattivi. Ma sappiamo che la sfida è solo iniziata e ancora parecchie vecchie abitudini devono cambiare, come: gruppi e non classi, catechista educatore e non maestra, cammino di fede e no classe della prima comunione o prima confessione…
Così oggi abbiamo i ragazzi divisi per fasce che si incontrano ogni giovedì, venerdì e sabato, in particolare il sabato c’è il famoso passaggio/affiancamento tra i ragazzi del catechismo e l’ACR, ma anche negli altri gruppi le catechiste hanno lavorato tutto l’anno affiancate da un educatore ACR, anche se non abbiamo educatori a sufficienza.
Lo stesso percorso di formazione hanno seguito i ragazzi della cresima, che sono di fatto dentro il gruppo ACR ma con un sostegno “ravvicinato” con Padre Antonio.
E così il percorso di catechesi prosegue, potremmo dire senza soluzione di continuità, nel cammino dei Giovanissimi di Azione cattolica e quindi nei giovani così come già le è stato esposto nell’incontro di mercoledì scorso dalla Presidente di AC.
Padre Antonio insiste tanto sulla nostra formazione, per questo già dall’anno scorso è iniziata la catechesi per gli adulti con un incontro settimanale secondo un preciso percorso biblico-teologico che lo steso P. Antonio ci propone in particolare per noi catechiste, ma il gruppo si è ampliato e ormai è frequentato da molti.
Un rinnovato sprint ha avuto il cammino di fede per le giovani coppie che si incontrano ogni domenica sera pensando ad un babysitteraggio per i bimbi piccoli mentre i genitori seguono un percorso appositamente studiato da P. Antonio e Fabio Biundo per crescere nella conoscenza della propria fede e imparare a vive in modo sempre più autentico il proprio matrimonio. Questo gruppo quest’anno si è aperto anche alle coppie, cosiddette, “irregolari” e ci sono timidi avvicinamenti ancora non del tutto liberi, ma confidiamo nel prossimo documento che Papa Francesco donerà alla Chiesa sulla Famiglia!
Padre D’Aleo insieme con una equipe di catechisti si occupa del cammino per i giovani fidanzati che si preparano al matrimonio seguendo un percorso ormai consolidato negli anni che vede all’opera varie competenze e professionalità.
Un’ulteriore sperimentazione di quest’anno è stata la sfida educativa nell’era dei social media che Caterina Palazzolo insieme a padre Antonio conducono per i genitori di tutte le età con incontri bimestrali sull’uso dei media e i loro risvolti educativi.
Per tutto ciò si è così organizzato un impianto catechetico che ha le potenzialità di accogliere tutti, anche con attenzioni particolari ai bambini con bisogni speciali…ma siamo per così dire sempre in rodaggio, molte sono ancora le competenze che dobbiamo acquisire, ma di più è la nostra volontà ad offrire il nostro servizio.
Siamo coscienti che il bandolo della matassa è il cammino insieme con i genitori dei nostri ragazzi, ma siamo ancora lontani da questa alleanza educativa che è ancora solo formale e non sinergica. Quest’anno Padre Antonio ha tentato un cammino parallelo con alcuni genitori dei ragazzi della prima comunione ma non è ancora attecchita la passione di un cammino di fede autenticamente condiviso. I ragazzi troppo spesso non vengono accompagnati a messa dai genitori e ciò pare essere in dissonanza con ciò che noi catechiste ed educatori raccomandiamo ai ragazzi.
Molto spesso ci demoralizziamo su questo fronte perché dopo tanti anni sembrano essere sforzi inutili, ma sappiamo che una vita di Grazia come quella di cui il Signore ci fa dono nella vocazione educativa delle giovani generazioni riempie e rafforza il nostro cuore, perché ciò che noi seminiamo è raccolto dal Signore, nostra Speranza.